martedì 1 settembre 2009

I cinesi ed il calcio

Se si dovesse giudicare la passione dei cinesi per il calcio dalle immagini della Supercoppa italiana giocata qui a Beijing, si potrebbe pensare ad un paese di fanatici del pallone. Lostadio riempito, i tifosi ad attendere i giocatori all'aeroporto, le migliaia di magliette di Inter e Lazio vendute...ma non è proprio così. Forse solo Beijing se la cava bene, lo Stadio dei lavoratori si riempie quando gioca la squadra locale, il Guoan. Domenica ero in giro da quelle parti, ovunque ragazzi e ragzze con maglie verdi, bandiere verdi e bandane verdi. Per un attimo ho sognato di essere finito a Teheran durante le manifestazioni post-elezioni. I bagarini per strada, i venditori di trombette e altri attrezzi per fare rumore. Mancavano solo i celerini, quindi metà del fascino della manifestazione sportiva era perso. Poi alla sera, nell'attesa di vedere in diretta Roma-Juventus (ringrazio ancora Beijing television per averla trasmessa) ho guardato distratto un programma tipo Domenica sportiva, con le immagini da tutti gli stadi: tutti praticamente vuoti. Stadi nuovi, o rimessi a nuovo, magari costruiti con la promessa che il calcio avrebbe inevitabilmente sfondato anche qui come in Giappone o Corea. Promessa non mantenuta, e tristi strutture occupate solo da pochi gruppi di simil ultras. Tutte le squadre hanno giocatori stranieri, chissà forse attirati da buoni ingaggi, o forse sono studenti che nel tempo libero si dedicano al professionismo calcistico cinese...


E poi, in mezzo a tanti volti per me sconosciuti, intravedo una chioma riccioluta ed una barba nota: Damiano Tommasi! Proprio il buon samaritano ex Roma, è finito a giocare a Tianjin, la città portuale non troppo lontana da qui, famosa, tra l'altro, per essere stata l'unica sede coloniale italiana in Cina nelle prime decadi del Novecento, presenza di cui rimangono a testimonianza le architetture liberty nonchè il progetto per renderla il centro della contemporanea presenza italiana in Cina. Gli inglesi avevano Hong Kong, e le hanno lasciato in dono il fiuto per gli affari e la common law. I tedeschi avevano Qingdao, e qui i cinesi hanno affinato la loro arte di birrai. I portoghesi erano a Macao, vi hanno lasciato il gioco d'azzardo. Noi avevamo Tianjin, e gli abbiamo lasciato...Tommasi!

1 commento:

  1. ...Suto!!!! Fai subito l'abbonamento per il Tianjin, io intanto giro l'informazione a Cavallo che x domenica prossima arriva con la sciarpa della Roma

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