martedì 1 novembre 2011

Un racconto per l' 1 novembre

Oggi posto un racconto scritto tempo fa, che non ha nulla a che vedere con l'Asia, ma abbastanza con l'Emilia, e soprattutto con la data di oggi.

Buona lettura



Era freddo tra quelle pareti metalliche, fredde e lisce, pulite e sterili, che la costringevano a stare sdraiata sulla schiena, con le braccia distese lungo i fianchi. Non che ci fosse tutta questa necessità di muoversi, oramai, ma almeno potersi mettere su di un fianco, così per variare la monotonia della stessa posizione, e magari con essa mutare lo scorrere di minuti tutti uguali, giorni non diversi l’uno dall’altro. Nell’attesa che qualcuno venisse a prenderla per riportarla a casa, lontano, lontano dalle nebbie sempre più insistenti dell’autunno, lontano da questo paese ancora straniero nonostante gli anni trascorsi. Lontano, finalmente. Finalmente fuori da quella celletta dell’obitorio.