lunedì 26 luglio 2010

Multitasking

Con il termine multitasking, riferendosi ad una persona, si intende chi è in grado di svolgere più mansioni o compiti diversi nello stesso momento. Un termine di uso quindi soprattutto lavorativo, ma non solo. Chiaro che in una società dinamica ed in continuo movimento come quella odierna cinese, il multitasking sia visto come una caratteristica imprescindibile per ogni giovane che vuole aprirsi un radioso futuro professionale. Fondamentale quindi un allenamento costante affinchè la mente sia sempre pronta a gestire diverse situazioni, a districare problemi anche molto diversi tra loro, ad ottimizzare i tempi per svolgere due mansioni nel tempo di una. Proprio ieri ho visto il risultato ultimo di questo nuovo mito umano: avevo appena attraversato un passaggio pedonale quando, per il classico scrupolo cinese di continuare a guardare in entrambe le direzioni a volte fino alla soglia dell'entrata di casa, alla mia destra ho visto giungere un giovine cinese in bicicletta a velocità sostenuta. Niente di strano, ed in fondo niente di strano, almeno qui, nel fatto che stesse scrivendo un messaggio con il telefono. Multitasking, ho pensato, e mi sono riempito di orgoglio per quel giovane figlio del dragone, impavido e perennemente dedito al miglioramento personale. Non ho avuto timore alcuno, almeno non fino a quando l'ho visto alzare la testa e realizzare, con terrore, che il suo livello di multitasking non era ancora così raffinato da permettergli quella manovra. Insomma gli si poteva leggere in faccia, in un misto di angoscia ed accettazione fatalistica, l'ammissione di essere un coglione. Ha avuto giusto il riflesso necessario a tirare il freno, manovra che avrebbe potuto evitargli il disastro, ma in quel momento preciso ha mostrato a tutti, me compreso, che il suo livello di multitasking era quello di un dilettante qualunque.


Ha tirato il freno anteriore.


Non aveva calcolato che tenere il cellulare nella mano destra l'avrebbe obbligato a frenare con l'altra, a meno di non voler sacrificare il proprio telefono. Cosa impensabile per un giovane virgulto cinese, che altrimenti poi non saprebbe più dove ascoltare la pietosa musica pop cinese.


Quindi ha sacrificato la dignità. Ha tirato il freno, e la sua ruota posteriore mi è letteralmente volata davanti agli occhi, in un movimento quasi ginnico nella sua perfezione e completezza. Nella sua parabola discendente tale ruota mi ha strisciato sull'indice della mano sinistra, e poi è andata a schiantarsi poco oltre, vicino a dove il giovane aveva appena strisciato le ginocchia, in mezzo ad un gruppetto di signore e nonne intente ad andare al supermercato. L'ultima cosa che ricordo è la sua espressione stupita, come di chi si sveglia un mattino a dopo venti anni di vita come uomo scopre che in verità è un procione. L'ammissione di un fallimento. L'ammissione di non essere ancora pronto per la società del terzo millennio

2 commenti:

  1. Ahahahahahah
    Anche un mio amico, e questo qualcosa come vent'anni fa circa, fece un similare tentativo multitasking, solo che invece di essere distratto dal cellulare lo era dalla lettura di un quotidiano sportivo. Di identico c'è il risultato del tentativo...

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  2. ahahah fa morire sto racconto
    speriamo che i cinesi dove andrò a lavorare io siano un po piu multitasking e meno coglioni!!!

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