martedì 8 febbraio 2011

Cosa lega Egitto e Corea del Nord

Mubarak in Egitto cadrà o no? Non è ancora dato saperlo. Ma certamente un leader mondiale si rattristerà per la sua eventuale caduta: Kim Jong-il. Tra le pieghe delle storia può infatti venire fuori che l'Egitto, nella nostra parte del mondo fino a poche settimane fa fedelissimo alleato degli Stati Uniti, per decenni nell'altra parte del mondo è stato attivissimo partner di uno dei maggiori nemici degli Usa, quella Corea del Nord con cui intrattiene rapporti dal 1970, da quando un giovane Mubarak, allora capo dell'aviazione militare egiziana, ottenne l'invio di istruttori militari nordcoreani in preparazione a quella che sarebbe stata la guerra dello Yom Kippur con Israele. Guerra che finì con la distruzione dell'aviazione egiziana. I legami si sono stretti ulteriormente negli anni '80, con Mubarak al potere e la Corea del Nord impegnata a rifornire il Cairo di missili Scud B di tipo sovietico e di altra tecnologia militare. Grazie a questo hub economico creato in Egitto, fu più facile per Pyongyang rifornire di armi anche altri regimi arabi della zona. Mubarak visitò lo storico leader nordcoreano Kim Il-sung quattro volte durante gli anni '80, e l'alleanza era così salda che Mubarak ai tempi promise che non avrebbe mai allacciato rapporti diplomatici con la Corea del Sud. Cosa che invece avvenne nel 1995: Seoul aveva regolarizzato i suoi rapporti con la Cina, e Mubarak si era stancato di vedere passare per Suez i supercargo coreani carichi di prodotti tecnologici senza poterne usufruire. Ma i rapporti con Pyongyang non si sono mai interrotti. Proprio durante la sommossa che ha provato di rovesciare Mubarak, una delegazione della Orascom, colosso egiziano delle telecomunicazioni e delle costruzioni, era a Pyongyang a firmare patti commerciali: il presidente di Orascom, Naguib Samiris, accolto come un capo di stato. Strette di mano, intese, implicita solidarietà di Kim al suo omologo egiziano, nel suo disegno originale di mettere suo figlio Gamal nel posto di leader egiziano. Un po' quello che Kim Jong-il sta facendo in Corea del Nord con suo figlio. Forse che tema di poter fare la stessa fine del paese delle Piramidi?


Per finire: tra gli accordi firmati tra Pyongyang e la Orascom, ci sarebbe anche un progetto della compagnia egiziana per completare la costruzione dell'hotel Ryugyong, che dal 1992 svetta incompiuto con i suoi 105 sulla capitale nordcoreana. Orascom ci lavora già dal 2008, ora sembra che si possa portare a termine il simbolo delle ambizioni e dei fallimenti di Pyongyang: iniziata nel 1987, la sua costruzione si sarebbe dovuto concludere nel 1989 e farne l'hotel più alto del mondo. Ma i lavori sin interruppero per la crisi economica che gettò la Corea del Nord sul lastrico. L'obiettivo è ultimarla per il 2012, quando si celebrerà il centenario della nascita di Kim Il-sung.


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