martedì 11 agosto 2009

la tranquilla vita di Hepingxincheng

Il condominio dove vivo si chiama Hepingxincheng, tradotto in inglese con Peacefull Town, qualcosa di simile a Città Tranquilla. Nel cortile continua il mercatino del libro. Vanno forte i libri di ricette e le biografie dei grandi personaggi della storia cinese contemporanea. Un ragazzo e duna ragazza se ne stanno pazientemente seduti sotto un ombrellone mentre la temperatura sorpassa comodamente i 30 gradi, ma il cielo si è fatto in questi giorni azzurro, e l'indice API che misura la qualità dell'aria è incredibilmente basso. Ieri per completare il quadro di sapore socialista c'era anche un tavolino con i medici volontari che provavano la pressione agli anziani, forse si teme che l'innalzarsi delle temperature possa creare problemi. Ho preso un autobus alle 9 di sera, e dentro si sudava. Forse un autobus senza aria condizionata, o forse l'autista non voleva sprecare cavalli motore fondamentali per guidare come un folle a favore del nostro rinfrescarci. Anche se mi piaceva pensare che il condizionatore spento fosse una direttiva contro l'inquinamento, solo così potevo sopportare l'umido contatto con la signora al mio fianco. 


Di fianco a casa mia ha da poco inaugurato un club, immagino la solita discoteca con annesso karaoke. Niente di nuovo, non fa che sostituire quello che c'era prima. Ma una cosa è cambiata: hanno rifatto la facciata, che ora ricalca le forme del Water Cube, la piscina olimpica. Chissà se l'edicolante miope che lavora li di fianco ora sarà più stimolato a farsi una folle serata in un club, invogliato dall'aura olimpica data al luogo. O forse continuerà a passare le sue giornate con il volto quasi incollato alle riviste di sport, non particolarmente interessato ai suoi clienti. Finalmente ho trovato anche qui il mio edicolante di fiducia. 


Intanto nei giorni scorsi è arrivato a lavorare nel condominio un nuovo bao'an, una nuova "guardia" del complesso. Sarà perchè è nuovo, saluta tutti quelli che passano davanti alla sua postazione, buongiorno, buonpomeriggio, buonasera, che il sole picchi mortale o che la pioggia lo costringa a sparire sotto un enorme impermeabile. Finirà anche lui nella lista dei "lavori più gratificanti" che sto stilando e che presto verrà pubblicata.

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