L’aggiornamento quotidiano cinese riguardo alle misure di sicurezza prese per le celebrazioni del I ottobre sta divenendo qualcosa di assillante, ed in alcuni casi ridicolo. Oggi il focus è sul divieto imposto a qualsiasi oggetto volante (aerei di linea esclusi ovviamente) per tutto il periodo dal 15 settembre al 2 ottobre in un raggio di 200 chilometri da piazza Tian’anmen. Il divieto riguarda tutti i voli di tipo turistico o sportivo, ma non solo. Bersaglio del divieto sono anche i pericolosi aquiloni, che qui si librano molto alti in cielo, anche se per loro il raggio è ristretto al centro città, quindi i nonni nei parchi si dovranno decidere: o la smettono di bullarsi di riuscire a far volare ad altezze siderali i loro aquiloni pilotati da enormi mulinelli con i quali potresti pescarci un’orca, oppure dovranno farsi un giro nelle estreme periferie cittadine. Ma il pericolo si annida altrove: è stato espressamente vietato anche di usare palloncini e mongolfiere promozionali, ed ultima ma non meno importante è stata dichiarata guerra ai piccioni. Si, i piccioni, proprio per prendersi cura di loro all’aeroporto di Beijing, dove hanno già cominciato ad arrivare gli aerei militari che prenderanno parte alla grande parata celebrativa, è stata istituita una squadra speciale di soldati che hanno addestrato 14 falchi alla caccia al malcapitato pennuto, in modo che nessuno si azzardi a disturbare le manovre dei topgun. Il pericoloso uccello controrivoluzionario infatti, oltre a portare malattie e cagare sulle statue dei padri della patria, sembra essere fermamente intenzionato a sabotare i voli. Forse nei prossimi giorni sverrà smantellata una cellula di vecchi addestratori di piccioni intenti a cercare il colpo grosso per rivendicare il loro diritto a far volare gli aquiloni. Tutto freme, la macchina organizzativa della celebrazione non si ferma, i soldati a piazza Tian’anmen segnano sul selciato i posti per gli invitati d’onore, nelle notti dei week end si tengono le prove generali con tutto il centro cittadino rigorosamente off-limit; lo stesse notti testimoniano anche rumori diversi dai soliti tiratardi ubriachi e clacson, brontolii di sottofondo che qualcuno dice essere i carri armati che cominciano a convergere sulla capitale. La polizia oramai è ovunque, capita di girare l’angolo e trovarsi di fronte minacciosi figuri in passamontagna e armi spianate. Io nel trambusto generale provo di capire l’immane spiegamento di forze ma vengo spiazzato da queste notizie, non perché mi sembra quantomeno strano concentrarsi su piccioni ed aquiloni, quanto per una mancanza pericolosa. Quale dipartimento di è preoccupato di assicurarsi che a guastare la festa non arrivino gli Ufo? Siete avvertiti dunque Et, Alf, Mork e chiunque altro provi a sorvolare Beijing in quei giorni.
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