Gli hutong a sud-ovest di piazza Tian’anmen stanno subendo un lifting. Altrove intere zone di vicoli, stradine e case tradizionali sono state rase al suolo per cedere il posto a condomini e palazzi di gusto discutibile; ma negli ultimi anni la città ha preso coscienza del loro valore storico e culturale (e turistico, ovviamente...) quindi sembra esserci una tendenza al recupero delle aree più degradate, piuttosto che la distruzione. Hanno preso piede anche associazioni e gruppi di persone che si battono per la salvaguardia di questi ambienti, tra le quali il Beijing Cultural Heritage Protection Center. Ma dopo le speculazioni edilizie, un’altra piaga di è riversata su Beijing e sui suoi quartieri tradizionali, quella della motorizzazione di massa: se vuoi riqualificare un’area e renderla appetibile a potenziali nuovi acquirenti, devi necessariamente renderla raggiungibile dalle quattro ruote. --br--Gli hutong non erano pensati per le macchine, ma solo per carretti ed in seguito biciclette. Quindi, nessuna soluzione migliore che tracciare strade carrozzabili in mezzo a questi quartieri. Vedere le mappe di questi interventi fa pensare a zebre a cui si è imposto un look da leopardi; gli interventi non hanno preso in considerazione le case di mezzo, che sono state semplicemente, e letteralmente, tagliate, ed in seguito dove possibile restaurate, oppure semplicemente rase al suolo e ricostruite in altra foggia. Camminando nella zona si vede tutta la gamma delle possibilità: alcuni vicoli sono ancora fermi ad un centinaio di anni fa, con le strade lastricate a singhiozzo, i cortili interni lasciati andare, i tetti ad arco su cui sono cresciute le erbacce, le piccionaie a coronare le abitazioni; c’è ben poco di poetico e nessun tipo di charme. Basta percorrere qualche decina di metri e si arriva sulla nuova strada, dove fremono i lavori, vengono ricostruite fedelmente le abitazioni, un grande cantiere polveroso e vivace. Altrove si vedono già i risultati, gli hutong sono stati completamente restaurati, sono in ordine, un po’ asettici a dire il vero, puliti e silenziosi. Da qui il Nido, il Cubo d’acqua ed il business sembrano più lontani del Tibet.
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