mercoledì 24 febbraio 2010

La salute dal cinese

Tra le notizie più lette oggi sulle pagine dell'agenzia cinese Xinhua vi è quella riguardo il lancio di una sorta di riforma sanitaria pilota in Cina. Sono state scelte strutture ospedaliere pubbliche di 16 città sparse per tutto il paese: l'obiettivo finale è la formazione di personale preparato e motivato, pronto a rendere un servizio efficace ed immediato. E soprattutto, a prezzi ragionevoli. Quello del costo è infatti il nocciolo della questione. In Cina ci sono oltre 14000 ospedali pubblici, e questa riforma, una volta estesa a tutta la nazione, avrà il nobile obiettivo di riportare la sanità pubblica a quello che, in una concezione che oramai sembra più da fiaba che da realtà, è il suo vero fine ultimo: servire la popolazione. Non fare soldi, come afferma Li Ling, professore del Centro di ricerca economica dell'Università di Beijing. Fino al 1985 gli ospedali in Cina erano completamente finanziati dal governo, ma in seguito alle riforme economiche iniziate alla fine degli anni '70 anche la sanità venne riformata in chiave di mercato: gli ospedali furono invitati a creare profitto. La riforma ebbe le due classiche conseguenze del passaggio dall'economia socialista a quella di emrcato: il livello del servizio si innalzò, ma insieme ad esso si innalzarono i costi. L'ospedale aveva cominciato a creare profitto facendo pagare caro le visite e le prescrizioni. In queste città pilota gli ospedali non potranno più creare profitto grazie alle prescrizioni ma riceveranno rinnovati finanziamenti, con la garanzia di provvedere ad un servizio puntuale ad un prezzo abbordabile per tutte le categorie di cittadini. Per la riforma vera e propria della sanità si dovrà ancora aspettare. Nel frattempo, sembra che il governo cinese stia cercando di riparare a tutti quei disastri che si scopre essere stati originati di pari passo con la ricchezza e la crescita economica sin dai primi anni '80. Dopo la gloria, è dunque giunto il momento di fare i conti con i sacrifici fatti ed imposti: si chiamino inquinamento, disparità sociale, migrazione interna o malasanità, poco cambia.


(nella foto, un ospedale della capitale Beijing)


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