Chiunque sia stato in Cina, se lo è chiesto almeno una volta, mentre era intento a ficcare i denti nella deliziosa carne speziata di uno spiedino acquistato da un probabile farabutto su di un marciapiede in penombra: ma starò veramente mangiando bocconcini di pecora, o questo tizio che lancia sorrisi sdentati mi sta forse servendo cane, gatto, topo o chissà che altra diavoleria?
Bene, a Lanzhou problema risolto: la gentile signora (e come lei molti altri lungo questa viuzza invasa da miniristoranti che servono specialità locali) appende direttamente ad un gancio le gambe degli ovini e prontamente all'arrivo del prezioso cliente sfiletta pezzetti di carne che un suo collega infila nello spiedo e cuoce. Per poi lasciare le ossa spolpate appese li, come a dire: visto quanto ho venduto oggi?
Questa l'insegna del pluristellato ristorante. Il tizio che si vede in basso, mezzo coperto dal palo, mangiava stomaco di non so cosa guardando negli occhi una testa di capra lessa e parlando al telefono. Io lo stimavo e non poco.
Che meraviglia.
RispondiEliminaCiao Marco!
RispondiEliminaCome primo commentatore hai l'onore di tradurre l'insegna. Puoi anche prenderti licenze artistiche