mercoledì 30 giugno 2010

2 miliardi di yuan

Ossia circa 240 milioni di euro. Questo sarebbe quello che la Cina ha guadagnato dal Mondiale di calcio sudafricano. Non solo grazie al risparmio di divise, viaggi e staff per una squadra che non sono riusciti a piazzare. La dittà produttrice di pannelli solari Yingli ha piazzato la sua pubblicità a bordo campo vicino a Coca Cola ed inviti al fair play. E questo si presume avrà un ritorno economico. I maxischermi negli stadi (quelli che hanno smascherato le sviste arbitrali, per interderci) sono made in China. Da questa cifra dovranno però togliere i mancati guadagni di eventuali viaggi in oriente del presidente Fifa Blatter, che non sembra averli graditi.


Ma la voce che rappresenta la parte più grossa è quella del merchandising e di tutte le cianfrusaglie che accompagnano tutte le grandi manifestazioni. Tutte, o quasi, ovviamente made in China. Senza escludere la tanto amata vuvuzela. Quindi sappiate, tifosi di tutto il mondo, che più soffiate in quei tubi (che qualcuno afferma non essere altro che astucci fallici di popolazioni tribali riutilizzati) più gonfiate il portafoglio di qualche imprenditore cinese!

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